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Il post di Paolo Fresu, pubblicato nella pagina Facebook di Siena Jazz, in occasione del Concerto tenutosi in Piazza del Campo il 24.07.2025 dal duo Paolo Fresu & Omar Sosa.


Post di Paolo Fresu
Il concerto in Piazza del Campo a Siena è stato, per me, il più intenso di questa lunga estate.
Non solo perché si è svolto in una delle piazze più belle del mondo ma perché sono profondamente legato a questa città.
La prima volta fu nel 1980 all’età di 19 anni per frequentare i Seminari Senesi, e dal 1985 sono diventato parte del corpo dei docenti fino ai primi anni Duemila.
Ieri mi sono volutamente fermato davanti alla pensione “Le tre donzelle” dove allora - era il primo anno in cui partecipai ai Seminari e il quarto viaggio in continente - alloggiavano molti dei ragazzi che frequentavano i corsi estivi.
Ho ancora nelle orecchie il cacofonico concerto dei suoni spessi che mi accolsero all’arrivo.
Non avevo mai sentito niente di simile.
Da ogni stanza uscivano le note di uno strumento e di una melodia.
Alcuni si esercitavano con le scale, altri accennavano qualche tema conosciuto e altri ancora si scaldavano con le note lunghe.
Mi sentivo come Pinocchio nel Paese dei balocchi.
Fino a quel momento avevo condiviso il jazz con pochi amici e all’improvviso mi trovavo a parlare la stessa lingua con oltre duecento ragazzi e ragazze che arrivavano, come me, da tutte le parti d’Italia e d’Europa.
Entrando quel giorno del 1980 in quella pensione capii quale era bellezza del condividere la musica e la vita.
Ieri ho avuto l’impressione di conoscere ogni cosa e ogni cosa mi ha riportato ad un vissuto di quei lunghi anni.
Le barzellette in sardo con Billy Sechi, l’incontro con Roberto Cipelli con i suoi boxer bianchi a pois rossi che ha dato vita al Quintetto Italiano, le notti brave con gli studenti in Piazza a correre come dei matti con la terra che ti mancava sotto i piedi, le jam session nelle contrade, la preparazione del Palio dell’Assunta, la Fonte Gaia, i pici all’aglione…
Transitando in Piazza Salimbeni mi sono ricordato del primo saggio con il gruppo diretto da Enrico Pieranunzi.
Eravamo agitatissimi e alla fine dell’esibizione Enrico venne e ci disse "bravi, è quasi jazz!".
Ho cenato nel ristorante che frequentavo quando ci si sedeva a tavola con Amedeo Tommasi e Franco Donatoni.
Noi eravamo appassionati dalla musica contemporanea e di ciò che accadeva all’Accademia Chigiana mentre Donatoni, il Maestro indiscusso, era affascinato dal jazz.
Ora non ci sono più e, soprattutto, non c’è più Franco Caroni al quale devo molto e al quale deve molto il jazz italiano.
Un uomo visionario, coraggioso e determinato che ha edificato, non senza difficoltà, la mia e la nostra storia.
E poi, ancora ieri sera, i troppi Gin Tonic al bar a fianco alla Piazza con Filippo Vignato, Dan Kinzelman e Francesco Bigoni che, assieme ad altri, proseguono con passione quella avventura iniziata nel lontano 1977.
Seduti assieme a Omar Sosa sul lastricato di quella Piazza che sembra un dipinto di Giotto a parlare di musica e a ridere come allora.
Senza Siena sarei stato diverso.
O perlomeno, come Giotto, avrei visto il mondo da un’altra prospettiva.
Paolo








Dopo il successo ottenuto nel 2024 con un folta partecipazione di gruppi e musicisti, provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa, ritorna il PREMIO PERUGIA 2025 “Alberto Alberti per il Jazz”, seconda edizione, per ricordare colui che portò il “grande jazz” in Umbria e in Italia. Il concorso è riservato ai musicisti jazz: solisti, cantanti, band ed ensemble fino ad un massimo di 12 elementi, senza limiti di età e di nazionalità, purché non legati da vincoli contrattuali. Al vincitore/i del contest verrà garantito un contratto discografico dalla A.MA Records, con la produzione, pubblicazione e distribuzione su tutto il territorio nazionale di un CD, ufficio stampa e relativa promozione. Le iscrizioni sono aperte dal 2 maggio al 20 settembre 2025.
Dopo una prima valutazione dei materiale audio/video, fornito dai partecipanti, il Concorso si svolgerà per selezioni in presenza, fra settembre e dicembre. Le audizioni, le serata di premiazione e il concerto finale con la presenza di pubblico si svolgeranno, a dicembre 2025, presso lo Stix Music Club, Strada San Pietrino 1/B, Perugia, zona Madonna Alta.


Come ogni anno il 30 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Jazz, che quest’anno si è svolta ad Abu Dhabi.
Negli Emirati Arabi, sono convenuti alcuni dei più grandi nomi della scena jazzistica internazionale: Kenny Barron, Dee Dee Bridgewater, Terri Lyne Carrington, Emmet Cohen, Tia Fuller, Kurt Elling, Marcus Miller, Nils Landgren, John McLaughlin, solo per citarne alcuni, oltre anche a jazzisti della scena araba e tanto altro.
Ma non sarà solo Abu Dhabi ad essere coinvolta in tale celebrazione, perché in tantissime città di tutto il mondo si sono tenuti concerti, talk, proiezioni, reading, dj set, che consacreranno questo giorno.
Nel novembre 2011, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha ufficialmente designato il 30 aprile come Giornata Internazionale del Jazz, al fine di evidenziare il jazz e il suo ruolo diplomatico di unire le persone in ogni angolo del mondo.
La Giornata internazionale del jazz è presieduta e guidata dalla direttrice generale dell’UNESCO Audrey Azoulay e dal leggendario pianista e compositore jazz Herbie Hancock, che è ambasciatore dell’UNESCO per il dialogo interculturale e presidente dell’Herbie Hancock Institute of Jazz. L’Istituto è l’organizzazione no-profit incaricata di pianificare, promuovere e produrre questa celebrazione annuale.
