a cura di Roberto Bazzani

Callen Radcliffe Tjader, detto Cal

St. Louis, 16 luglio 1925 – Manila, 5 maggio 1982

Callen Radcliffe “Cal” Tjader Jr. , nasce il 16 luglio 1925 a St. Louis, Missouri, da una famiglia di origini svedesi. Entrambi i genitori erano artisti di vaudeville ed il piccolo Cal cresce pertanto in un ambiente sensibile alla musica ed alla danza.
Cresce in California nell’area di San Francisco ed i suoi primi passi nella musica sono nelle vesti di batterista: vince un contest per batteristi all’età di sedici anni, ma nello stesso giorno i Giapponesi attaccano Pearl Harbor, per cui si arruola in Marina e deve sospendere le attività musicali.
Tornato in patria, conosce Dave Brubeck che lo prende nel suo ottetto in qualità di batterista. L’ottetto registrerà vari brani fra il 1946 ed il 1950 che saranno raccolti in un album edito solo nel 1956.
Nel 1953 entra a far parte del gruppo del pianista George Shearing, nel quale si afferma definitivamente come vibrafonista, veste nella quale viene nominato dalla rivista Down Beat come nuovo talento.
Allo stesso tempo mostra interesse per il Latin Jazz e nel 1954 forma il Cal Tjader Modern Mambo Quintet con il quale registrerà per l’etichetta Fantasy. Il gruppo ha una forte impronta ritmica, data dagli strumenti a percussione come bongos, congas e timbales suonati in molti casi da artisti cubani.
Tjader non rinuncia, comunque, a suonare straight jazz in vari contesti, fra i quali il Cal Tjader Quartet, formato oltre che dal leader, dal bassista Gene Wright, dal pianista Vince Guaraldi e dal batterista Al Torre.
Negli anni 60 Tjader firma un contratto con l’etichetta Verve dell’impresario Norman Granz e conoscerà un grande successo con l’album “Soul Sauce” del 1964. La title track dell’album è una cover del brano “Guachi Guaro” di Dizzy Gillespie e Chano Pozo e contribuirà alla conoscenza della parola salsa nel descrivere l’omonimo stile musicale cubano.
Gli anni 60 saranno i più prolifici del musicista che alternerà incisioni di stampo più tipicamente Latin ad altre più difficilmente classificabili, come l’album “El Sonido Nuevo” in duo col pianista Eddie Palmieri.
Negli anni 70 introdurrà strumenti elettrici nei suoi gruppi. Il migliore album del periodo è “Amazonas” prodotto dal percussionista brasiliano Airto Moreira. Suona inoltre con Art Pepper, al suo rientro sulle scene dopo un periodo difficile dovuto all’abuso di alcool e droga, in una tournee in Giappone.
A fine anni 70, primi 80 incide per la Concord Picante, etichetta sussidiaria della Concord che promuove la musica di Tjader. Il suo disco La Onda Va Bien del 1979 vince il Grammy Award nella categoria Best Latin Recording.
Muore il 5 maggio 1982 a Manila, nelle Filippine, durante un tour con la sua band.
Cal Tjader è riconosciuto come il più importante musicista di musica latina di origini non latine. Il suo stile di vibrafonista getta un ponte ideale fra quello di Milt Jackson e quelli di Gary Burton e Bobby Hutcherson. La sua musica non ha conosciuto confini (Afro-cubano, Jazz e Pop) ed è forse per questo che è stato più apprezzato dal pubblico che dalla critica. È venuto il momento di rivalutarlo, a cento anni esatti dalla nascita.

