a cura di Roberto Bazzani

Luciano Berio
24 ottobre 1925, Oneglia
27 maggio 2003, Roma
Nato il 24 ottobre 1925 ad Oneglia – che diventerà in seguito parte del Comune di Imperia – Luciano Berio è considerato uno dei massimi esponenti della musica colta del ‘900. Cresciuto in una famiglia di musicisti, impara dal padre e dal nonno a suonare il pianoforte. Richiamato alle armi, si ferisce ad una mano con il proiettile di una pistola: i problemi che ne deriveranno lo costringeranno ad abbandonare il sogno di diventare pianista per dedicarsi all’attività di compositore, che inizia molto presto, nel 1947, dopo gli studi al Conservatorio di Milano.
Conosce la mezzosoprano Cathy Barberian, cantante dall’estensione vocale incredibile, che diventerà la sua prima moglie e dalla quale divorzierà nel 1964. Negli anni 50 si interessa alla musica dodecafonica, frequentando il Tanglewood Music Center di Lenox, Massachusetts, con Luigi Dallapiccola e, nel 1954, i Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt. Insieme a Bruno Maderna, altra figura storica della musica contemporanea, nel 1955 inaugura presso la sede RAI di Milano in Corso Sempione lo Studio di Fonologia Musicale, che sarà attivo fino al 1983. I complessi macchinari che costituiscono questo studio di musica elettronica sono tuttora visibili presso il Museo degli Strumenti Musicali situato nel Castello Sforzesco di Milano.
La musica di Berio si contraddistingue sia per la ricerca di nuove sonorità della voce umana Epifanie (1959-60, poi confluito in Epiphanies del 1991-92), Circles (1960) e Sequenza III per voce (1965), che degli strumenti musicali (14 sequenze per strumenti solisti).
Rivisita, reinterpretandoli, alcuni classici di Monteverdi, Bach, Mozart, Schubert, Puccini e altri. Nel 1968 incide il lavoro Sinfonia con il gruppo vocale francese Swingle Singers, famoso per avere registrato nel 1963 Jazz Sebastién Bach, da cui anni dopo è stata tratta la notissima sigla della trasmissione Quark di Piero Angela.
La musica di Berio si contraddistingue pertanto per un perfetto equilibrio fra tradizione e ricerca, ne sono altri esempi Folk Song, Cries of London, Questo vuol dire che….
Da non dimenticare i lavori teatrali (La vera storia – con testi di Italo Cavino, Un re in ascolto, Outis, Cronaca del Luogo). In genere si può affermare che il suo lavoro, oltre alla musica, tocca vari aspetti della cultura umanistica in senso lato: poesia, teatro, linguistica, antropologia, architettura.
Oltre alla composizione, Berio si è dedicato alla direzione d’orchestra ed alla promozione della musica contemporanea, tramite la rivista Incontri musicali e cicli di concerti.
Ha insegnato in vari istituti musicali, fra cui una collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena del 2000. Dal 1974 al 1980 ha diretto il dipartimento elettroacustico dell’IRCAM di Parigi e nel 1987 ha fondato a Firenze il Centro Tempo Reale.
Ha ricevuto la laurea honoris causa in quattro università fra cui quella di Siena. Proprio con le terre di Siena il Maestro ha avuto un rapporto speciale, stabilendo la sua residenza nel paese di Radicondoli
Fra le curiosità che lo riguardano, si ricorda che un cavallo che porta il suo cognome, appunto Berio, ha vinto il Palio di Siena per ben quattro volte. Presente alla cena della vittoria del 16 agosto 2002 della Contrada della Tartuca, il Maestro ha omaggiato la Contrada vincitrice con una sua composizione “Fanfaretta per Tartuca”, un breve brano contrappuntistico per due trombe molto elegante eseguito prima della cena. Luciano Berio si spegne a Roma il 27 maggio 2003. Le sue spoglie riposano nel cimitero della sua amata Radicondoli.
