Centenari 2025: Zoot Sims (1925 - 1985)

Pubblicato il 29 ottobre 2025 alle ore 08:44

a cura di Roberto Bazzani

John Haley “Zoot” Sims 

29 ottobre 1925, Inglewood, California 

23 marzo 1985, New York

Parlando di John Haley “Zoot” Sims ad un appassionato di jazz, a quest’ultimo verrà sicuramente in mente la militanza di Sims nell’orchestra di Woody Herman, con cui incise “Four Brothers”, uno dei brani più famosi della storia del jazz. Ma Zoot ha fatto molto di più. Nonostante la breve vita – è morto a 60 anni non ancora compiuti, il 23 marzo 1985 a New York per un cancro al polmone – Sims ha suonato con molti dei più grandi musicisti jazz, da John Lewis a Art Blakey, da Chet Baker a Count Basie, da Charles Mingus a Miles Davis e tanti altri. Ma il sodalizio più duraturo è stato quello con un altro reduce dell’orchestra di Woody Herman, Al Cohn.

Ma partiamo dall’inizio. Zoot Sims nasce a Inglewood, California – nella contea di Los Angeles – il 29 ottobre 1925 da una coppia di artisti di vaudeville. In particolare eredita dal padre, John Sims, la passione per il tip tap, una danza che accomuna al jazz un particolare tipo di swing. Comincia a suonare il sax tenore a 13 anni, ispirandosi soprattutto agli stili di Lester Young e Ben Webster. Suona con la band di Benny Goodman per la prima volta nel 1943, poi nel 1946. Nel frattempo rimpiazza Ben Webster, uno dei suoi idoli, nel quartetto di Sidney Catlett nel 1944, a testimonianza della maturità raggiunta a soli 19 anni. Suonerà anche nelle band di Artie Shaw, Stan Kenton e Buddy Rich fino ad approdare, nel 1947, nel “secondo gregge” di Woody Herman, che segnerà il lancio definitivo della sua carriera.

Il 27 dicembre 1947 l’orchestra registra “Four Brothers” , un pirotecnico brano composto da Jimmy Giuffre sulle armonie di “Jeepers Creepers” nel quale i quattro fratelli (i sassofonisti Zoot Sims, Serge Chaloff, Herbie Steward e Stan Getz – in ordine di assolo) esibiscono la loro bravura, nei tempi limitati di allora (il brano dura poco più di tre minuti, comprensivo dell’esposizione del tema, assoli e obbligati orchestrali). Il successo è clamoroso e segnerà la carriera degli interpreti e dell’orchestra stessa di Woody Herman, di cui il brano diventerà la sigla per gli anni a venire.

Terminata l’esperienza con Woody Herman, Sims suona in vari contesti, fra cui il sestetto e l’orchestra di Gerry Mulligan. Dagli anni 60 in poi, è un musicista free lance molto apprezzato, anche se nel decennio a cavallo fra gli anni 60 e 70 il sodalizio più importante sarà quello con Al Cohn, anche lui un ex dall’orchestra di Woody Herman, dove aveva rimpiazzato Herbie Steward. A partire dalla metà degli anni 70 verrà reclutato dall’etichetta Pablo di Norman Granz, per la quale inciderà numerosi dischi con Count Basie (Basie & Zoot – 1975), Oscar Peterson (Zoot Sims and the Gershwin Brothers, The Tenor Giants Featuring Oscar Peterson – 1975, quest’ ultimo con Eddie “Lockjaw” Davis), Jimmy Rowles (I’m Lucky – 1977, For Lady Day – 1978) ed altri artisti.

La sua ultima registrazione è del 21 novembre 1984 dal vivo in Svezia, con il chitarrista Rune Gustafsson e Red Mitchell al contrabbasso (In a Sentimental Mood – Sonet Records).

Sassofonista elegante, di grande gusto nella costruzione degli assoli, pur non essendo stato un caposcuola, lo si può definire un musicista “giusto”, come appunto il suo soprannome “Zoot” significava nel gergo hipster dell’epoca, in perfetto equilibrio fra il modernismo bop e la grande tradizione dei vari Lester Young, Ben Webster, Don Byas e Coleman Hawkins.