Centenari 2025: George “Gigi” Gryce (1925 - 1983)

Pubblicato il 28 novembre 2025 alle ore 07:01

a cura di Roberto Bazzani

George General “Gigi” Gryce

Pensacola, Florida, 28 novembre 1925 - 17 marzo 1983

Musicista dalla singolare vicenda umana e artistica, George General “Gigi” Gryce nasce a Pensacola, Florida, il 28 novembre 1925 in una numerosa famiglia (ha quattro sorelle maggiori ed un fratello minore) di rigida osservanza religiosa – i Gryce appartengono alla Chiesa episcopale metodista africana. L’educazione ricevuta segnerà la vita di Gigi Gryce che, al contrario di molti colleghi, non cederà mai alle lusinghe di alcol e droghe.

A seguito della grande depressione, la famiglia si trasferisce al nord, ad Hartford nel Connecticut. Il padre muore nel 1933 e la madre è costretta a crescere da sola la numerosa famiglia. Nel frattempo il giovane Gigi, assieme al fratello Tommy, si appassiona alla musica iniziando a suonare il clarinetto e vincendo numerosi concorsi.

La sua impostazione mentale molto rigorosa gli consente di avvicinarsi allo studio della teoria musicale e, dopo il servizio militare prestato in marina, frequenta il Conservatorio di Boston grazie ai sussidi per gli ex militari (il c.d. G.I. Bill), dedicandosi alla pratica del sax contralto ascoltando il bebop che comincia ad affermarsi in quegli anni.

L’attività di Gryce si sviluppa fra Hartford (dove abita), Boston (dove studia) e New York City (dove si esibisce e dove c’è la scena musicale più importante del tempo).

Si laurea in composizione nel 1952 e comincia ad essere apprezzato da importanti colleghi come Quincy Jones, il quale lo raccomanda a Lionel Hampton ad assumerlo nella sua band. Gryce non si trova a suo agio nella band, che suona in uno stile ormai sorpassato per i tempi, ma nella quale conosce musicisti, come Art Farmer e Clifford Brown, con i quali lavorerà molto in seguito.

Nel tour europeo con la band di Hampton, infatti, suona insieme a Brown a Parigi in esibizioni che vengono registrate ed edite per l’etichetta Prestige. Nel 1954/55 incide con Art Farmer “When Farmer Met Gryce” e “Art Farmer Quintet featuring Gigi Gryce” con musicisti del calibro di Horace Silver, Kenny Clarke, Duke Jordan e Philly Joe Jones. Siamo in pieno periodo hard-bop e Gigi dà il suo contributo con composizioni che sono poi diventati dei classici, come “Minority”, “Social Call” (ripresa in tempi recenti dalla cantante Samara Joy, con testo di Jon Hendricks) e “Nica’s Tempo”. Nel frattempo si converte all’Islam assumendo il nome di Basheer Qusim. Fonda anche una casa editrice, la “Melotone Music”.

Intanto la carriera artistica di Gigi Gryce continua a pieno ritmo: nel 1956 suona nel disco “Teddy Charles Tentet” del vibrafonista Teddy Charles, un album molto sperimentale comprendente un organico che fa riferimento alla “tuba band” di Miles Davis, nel 1957 incide “Jazz Lab” con Donald Byrd, inizialmente concepito come base registrata per pratica musicale, e contemporaneamente si esibisce con l’orchestra di Oscar Pettiford. Incide inoltre con Thad Jones e Lee Morgan. Fra il 1958 ed il 1960 gli impegni di Gryce si rarefanno, fino a cessare del tutto con la registrazione di “Uhuru Afrika” del pianista Randy Weston nel 1960.

Quali siano le cause del ritiro dalle scene musicali di Gryce non è dato sapere, probabilmente hanno influito i problemi finanziari della casa editrice. Gigi Gryce in seguito si dedica all’insegnamento in una scuola elementare del Bronx che, dopo la sua morte, avvenuta per infarto il 17 marzo 1983 nella natia Pensacola – dove non tornava da 30 anni – prenderà il suo nome.

Una vita con molti punti interrogativi, quella di Gigi Gryce, resta il rammarico della sua prematura uscita dalle scene in un momento in cui il suo apporto all’evoluzione della musica jazz poteva essere ancora più importante.