His Master's Voice: un cane di nome "Nipper"

Pubblicato il 5 marzo 2025 alle ore 18:09

a cura di Angelo Cancelliere

STORIE / DISCHI

"His Master’s Voice"

"His Master’s Voice" (in Italia "La voce del Padrone") è considerato uno dei marchi più noti nella storia della comunicazione: un gran marchio famoso per gli apparecchi audio (grammofoni, radio) ed etichetta discografica.

 

Il marchio

     Il celebre marchio de "La voce del Padrone" rappresenta un Jack Russell Terrier intento ad ascoltare i suoni che provengono dalla tromba di un grammofono. Fu concepito e dipinto da un noto pittore londinese, Francis Barraud (Liverpool, 16 giugno 1856 - 29 agosto 1924) fratello dell'artista Henry Barraud.

     Francis Barraud aveva un altro fratello, Mark, che, morendo nel 1887, gli lasciò il  cane di nome "Nipper" ("Tenaglia", così chiamato per l’abitudine di “attanagliare” con i denti i pantaloni dei visitatori dello studio dell’artista), insieme con un fonografo a cilindri Edison Bell ed un certo numero di dischi, dove aveva inciso la propria voce. Quando i dischi giravano, l'intelligente bestiola rimaneva assorta ed immobile ad ascoltare la voce del perduto padrone.

     "Nipper", nato nel 1884 e morto all'età di 11 anni nel 1895, visse con l'artista e la sua famiglia fino all'ultimo.

     Alcuni anni dopo, nel 1898, Barraud dipinse un quadro che raffigurava il cagnetto mentre ascoltava curioso la voce del suo defunto padrone uscire dalla tromba dell'apparecchio. L'opera, era intitolata originariamente "Dog looking and listining a phonograph" ("Cane che guarda e ascolta un fonografo"). Barraud cercò a lungo di esporre o di vendere la sua opera, ma “Nipper” fu rifiutato dalle esposizioni e come testimonial, dalla Edison Bell Company.

     Alla fine, nel 1899, alla neonata Gramophone Company decisero di acquisire i diritti dell'opera, per la pubblicità, ma solo se l'artista avrebbe sostituito l'apparecchio Edison con un modello dal design più moderno. Barraud andò, allora, a trovare William Barry Qwen, gestore di una piccola ditta che vendeva grammofoni in Maide Lane (N.Y.), perché gli prestasse una tromba di metallo lucido da riprodurre nel quadro. Francis Barraud ricevette 50 sterline per il quadro e altre 50 per tutti i diritti, in seguito la Gramophone serbò riconoscenza e, diventata un colosso in campo discografico, non dimenticò di corrispondere al pittore, negli ultimi anni della sua vita, una ricca pensione.

     Il titolo originale del dipinto fu cambiato in "La sua tardiva Master's Voice" (e questa frase è visualizzata su molte delle etichette originali RCA Victor), ma il concetto fu considerato troppo deprimente per la maggior parte dei gusti del pubblico e per un'immagine utilizzata come un mezzo per mettere il consumatore in animo di acquistare. Si decise così di cambiarlo nel più intrigante "His Master's Voice" ("La voce del padrone"). L'immagine fu usata in numerose pubblicità e raggiunse un successo immediato. Nel giro di pochi anni guadagnò la copertina di tutte le nuove uscite della Gramophone e diventò così popolare che l'azienda, pur non cambiando nome in via ufficiale, diventò nota come HMV (l'acronimo del titolo dell'opera).

     "Nipper" divenne così strettamente associato all'etichetta discografica che gli annunci pubblicitari sulle riviste dicevano: "Cercate il cane". Nel 1902 i diritti dell'immagine furono acquistati dalla Victor Talking Machine Company, che la stampò su tutti i suoi dischi con un disegno semplificato del cane e dal grammofono. Oggi la fama di "Nipper" è ancora enorme. Negli Stati Uniti il suo profilo rappresenta l'azienda che succedette alla Victor, la RCA.

 

"La Voce del Padrone"

     Sin dal 1904 i dischi della "His Master's Voice" erano pubblicati e distribuiti in Italia dalla Saif (Società Anonima Italiana di Fonotopia), con sede a Milano. Poiché nel 1931 la "His Master's Voice" e la Columbia Records si fusero dando vita alla EMI, anche in Italia avvenne la stessa operazione tra la Saif e la SNG (Società Nazionale del Grammofono, fondata nel 1912 da Alfredo Bossi, che pubblicava in Italia i dischi della Columbia), con il coinvolgimento di un terzo partner, la Marconiphone, azienda italiana specializzata nella produzione d'apparecchi radiofonici, che già era presente nel mondo musicale distribuendo in Italia i dischi dell'etichetta francese Pathè.

     Il nome dell'azienda in Italia fu VCM (sigla di: "Voce del Padrone - Columbia – Marconiphone"), e questa denominazione restò fino alla fine del 1967, quando fu trasformata in Emi Italiana. Fino al 1938, in Italia i dischi "La Voce del Padrone" continuarono ad avere sull'etichetta la denominazione "Disco Grammofono". Nel 1969 vi fu l'unificazione del catalogo della Voce del padrone, della Columbia, della Odeon e della Pathè operata dalla Emi Italiana, e dopo qualche anno l'etichetta cessò di esistere anche come marchio.

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