Centenari 2025: Charles Lee “Charlie” Byrd (1925 - 1999)

Pubblicato il 16 settembre 2025 alle ore 10:36

a cura di Roberto Bazzani

Charles Lee “Charlie” Byrd

Suffolk, Virginia, 16 settembre 1925 

Annapolis, Maryland, 2 dicembre 1999

Ci sono musicisti il cui nome è indelebilmente legato ad una hit o un album. Uno di questi è certamente Charles Lee “Charlie” Byrd (Suffolk, Virginia, 16 settembre 1925 – Annapolis, Maryland, 2 dicembre 1999), ricordato soprattutto per l’album “Jazz Samba”, inciso il 13 febbraio 1962 per l’etichetta Verve del produttore Creed Taylor insieme al sassofonista Stan Getz, che ebbe un grandissimo successo e lanciò la contaminazione del jazz con la bossa nova brasiliana. 

Charlie Byrd comincia a suonare la chitarra in casa, sotto la guida del padre, un mandolinista, poi nell’orchestra della scuola e più tardi in quella dell’esercito a Parigi, dove si trova sotto le armi e dove assiste ad alcuni concerti di Django Reinhardt, riuscendo a suonare con lui in qualche occasione. 

Suona la chitarra acustica sia in contesti classici che jazz, di cui ha studiato composizione e teoria alla Harnett National Music School a Manhattan. Nel 1954, dopo aver studiato la chitarra classica con Sophocles Papas, frequenta a Siena i corsi dell’Accademia Chigiana per sei settimane con Andrés Segovia. Nel 1959 si esibisce per tre settimane in Europa con l’orchestra di Woody Herman e forma un trio con contrabbasso e batteria. 

Nel 1961 Byrd è invitato dal Dipartimento della Difesa americano ad effettuare un tour in Brasile con il contrabbassista Keter Betts ed il batterista Buddy Deppenschmidt.

È la svolta della sua carriera: per la prima volta ascolta la bossa nova e ne rimane affascinato. Una musica totalmente sconosciuta alle orecchie dei nordamericani, che sono rimasti al Brasile da cartolina dei film di Carmen Miranda.

Tornato in patria con una valigia piena di dischi di bossa nova di autori come João Gilberto e Tom Jobim, riesce a coinvolgere nel progetto di proporre un mix fra jazz e bossa nova il sassofonista Stan Getz.

La cosa non è proprio semplice, perché all’inizio sia lo stesso Getz che la sezione ritmica faticano a tenere il tempo, non usuale per loro. Il problema viene risolto raddoppiando la sezione ritmica (due contrabbassi e due batterie) suonati i primi da Keter Betts e dal giovane Gene Byrd (fratello di Charlie, anche alla chitarra), mentre alle batterie sono Bill Reichenbach e  Buddy Deppenschmidt.

Nel 1962, Charlie Byrd riuscì a coinvolgere Stan Getz e il produttore Creed Taylor della Verve Records nella realizzazione del celebre album Jazz Samba, registrato, su suggerimento di Deppenschmidt, in una chiesa di Washington, dotata di un’ottima acustica, con un registratore portatile.

 

 

Byrd suona lo strumento acustico, che lo accompagnerà da qui in poi nella gran parte delle sue esibizioni e registrazioni. Il risultato convince tutti ed il disco esce ottenendo un successo clamoroso, raggiungendo il primo posto della classifica di vendite di Billboard nel marzo 1963 e facendo da apripista ad un filone ancora in voga. In quegli anni si assisterà ad una vera e propria invasione della musica brasiliana negli Stati Uniti e nel mondo.

Byrd continuerà a suonare sia classica che jazz e bossa nova e nel 1973 farà parte del gruppo “Great Guitars” insieme a Barney Kessel e Herb Ellis che inciderà quattro album per l’etichetta Concord Jazz.

L’impatto di Charlie Byrd sulla musica jazz resta perlopiù limitato al filone Jazz Samba, ma al contempo gli va riconosciuto il grande merito di aver portato alla ribalta un genere musicale, la bossa nova, fino ad allora circoscritto entro i confini brasiliani. Un merito che lo stesso Brasile, attraverso l’attribuzione di vari riconoscimenti, gli ha tributato.